InVersaMente 2012
IIera/Paulon
Installazione ambientale, due ciotole diametro 1 mt, cera d’api, sapone naturale.
Due grandi vasche-ciotole dalla forma concava, installate in un luogo all’aperto, rimandano alla forza insita nell’atto del “ricevere” e del “contenere” l’universo.
Allo stesso tempo nascondono, nella natura della materia di cui sono fatte, la propria fragilità.
L’una è corrotta e muore per effetto dell’elemento che non scalfisce l’altra.
Il sapone ha paura dell’acqua, ma non teme il fuoco. La cera, fragile al tocco del fuoco, non è intaccata dall’acqua.
Esse sono, in questo senso, nel loro stare al mondo, opposte e complementari.
L’una sopravviverà per entrambe nell’interazione con la vita.
II lavoro è un omaggio all’acqua e al fuoco e alla complementarità degli elementi, alla sacralità del passaggio dell’uomo sulla terra e alla sua fragilità; alla complementarità della vita degli esseri e alla capacità dell’uno di sopravvivere all’altro. Allo stesso tempo richiama l’unica possibilità che l’essere ha sulla terra, quella di ricevere in sé l’universo.
Le vasche, sul prato, vivranno il loro destino e interagiranno con gli elementi naturali che le visiteranno.
Subiranno delle mutazioni, prenderanno nuova forma.
Installation, 100X80 cm, beeswax, soap
Two big concave-shaped basins have been installed in an outdoor place. They refer to the strength implied in the act of receiving and containing universe.
At the same time they hide their own fragility in the nature of the matter they are made of. The one gets spoiled and dies under the effect of the element which does not affect the other.
Soap is afraid of water, but doesn’t fear fire. Similarly, beeswax, fragile to the touch of fire, doesn’t get damaged by water.
They are, in this sense, opposite and complementary in their way of being. The one will survive for both in the interplay with life.
The work is a tribute to water and fire, to the complementarity of elements and the sacredness of the passage of man on earth and to its fragility; to the complementarity of beings’ life and to the capacity of the one to survive the other.
Simultaneously, it recalls the only chance that man has on earth: the possibility of receiving universe in its self.
On the meadow, the two basins are going to live their destiny and interact with the elements of nature, which will visit them.
They’ll undergo transformations and they’ll take new shapes. |